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La Sindrome e il Dolore:

La definizione di dolore intesa da SICVO comprende aspetti molteplici ed articolati che non si limitano allo strettissimo campo fisico , ma vanno ben oltre .

Resta evidente che la Sindrome del Vomito Ciclico provoca una intensa sofferenza a coloro che ne sono colpiti e alle loro famiglie , ma è impensabile che si possa abbattere il dolore esclusivamente con il trattamento farmacologico .

Certo è che quest’ultimo gioca un ruolo fondamentale nella lotta alla malattia , soprattutto perché una adeguata terapia può permettere sia al paziente che a chi lo aiuta di superare l’episodio ed avviare un recupero sicuramente meno traumatico .

Comunque sia il dolore è una componente della Sindrome del Vomito Ciclico con la quale l’individuo colpito da quest’ultima deve imparare a convivere.

Riflettendo sul fatto che essa colpisce principalmente in tenera età , tutto diventa ancor più angosciante .
Si è spesso detto che la professionalità di un buon medico si misura dalla pazienza e meticolosità con la quale è in grado di raccogliere le prove che porteranno ad inquadrare la patologia che si sta trattando.

Solo dopo si potrà dare inizio ad un trattamento farmacologico mirato a stroncare il problema agendo sulla causa scatenante .
La SICVO apre su questo argomento un dibattito.

Infatti per combattere la Sindrome del Vomito Ciclico non bastano le terapie , del resto palliative in quanto non ancora inquadrate le cause scatenanti , ma è necessario un lavoro medico-paziente-famiglia che porti ad una visione del problema più ampia .
Il bambino non vive con il medico , e non confida quindi a quest’ultimo notizie che potrebbero essere determinanti per la definizione di questa terribile malattia rara .

Egli soffre da un punto di vista fisico in due momenti :

  1. durante tutto il periodo dell’episodio ( dal prodrome al recupero ).
  2. durante l’intervallo tra un episodio e l’altro.

Alcuni medici sono convinti che in questa seconda fase il paziente stia bene e che non accusi nessun disturbo .Ma non è così .
La SICVO ha dimostrato che vi sono momenti durante la pausa tra un attacco e l’altro, nei quali vi è un’accentuata dilatazione delle pupille ed alcune sensazioni psico-fisiche dolorose di preparazione .

Esse, non appartengono alla preparazione vera e propria che di solito ha inizio circa due giorni prima dell’episodio , ma sono sparse nel periodo definito ” Positivo ” come se formassero le onde più piccole di una sinusoide variabile .

Soltanto ad un occhio poco esperto, sfuggono infatti particolari importanti per definire un quadro generale .
I farmaci mirati ( antistaminici , antiemicranici , antidolorifici , antiemetici , ansiolitici, ecc…) sono comunque indispensabili e di sollievo per affrontare sia le crisi che tutto il periodo nel quale avviene la vera e propria profilassi, ma solo dopo aver effettuato un attento aggiustamento della terapia.

Essa, non agisce come appena detto sulla malattia , ma può solo intervenire su alcuni aspetti che la compongono .

Il dibattito rimane aperto .